
All’unisono per raggiungere l’obiettivo
Il parallelismo tra uno sport di squadra come la vela e una realtà aziendale che mette insieme tante professionalità e tanti caratteri
Le manovre, l’organizzazione, i dettagli. Per ogni cosa ci si muove all’unisono, altrimenti è davvero difficile che si ottenga il risultato sperato.
È così nella barca a vela dove il timoniere senza il tattico rende al 50%, o il navigatore senza timoniere arriva sicuramente al traguardo, ma in ritardo.
È così nelle aziende in cui è la squadra la ricchezza vera. Il successo o il fallimento dipende dalle persone e dal loro modo di cooperare.
Lo racconta con cognizione Giuseppe Greco, patron di Camer e armatore di Verve, la Comet 50 con cui solca il mare da anni in regate appassionanti e spesso complicate.
“Scegliere le persone sbagliate può essere deleterio - spiega - dietro un’azienda di successo c’è un team di successo e qualche mente illuminata. Bisogna avere una visione del futuro e tanta fantasia perché sì, è necessario gestire il giornaliero, ma non si può non programmare il domani, altrimenti gli obiettivi sfumano con rapidità. Questo vale anche su una barca a vela. Immaginate il capo dell’azienda come il timoniere”.
La cosa fondamentale, soprattutto per chi ha le redini della situazione, sia in un caso, sia nell’altro, è avere ben chiara la distinzione dei vari ruoli, ma anche la correlazione tra gli stessi. In barca, prima di una regata, si fa un briefing di partenza e alla fine anche un debriefing per valutare le performance e analizzare gli errori. Lo stesso succede in azienda in cui un ruolo importante lo hanno le statistiche, ma è il confronto tra le persone il motore di tutto.
“Da solo non puoi nulla - continua Greco - e hai necessità di capire quale reparto funziona meglio e quale no, comprendere dove poter migliorare. In azienda ho chi prepara un report costante per fare un quadro delle varie divisioni. Qual è la più performante? Quale meno? Perché? Idem in barca, dove si gioca con i secondi. Se alla fine abbiamo perso per trenta secondi, dobbiamo capire su cosa. Sulla virata? Sulla scelta del tattico o del timoniere?”.
Statistiche e tecnologia vanno di pari passo, sia in mare sia in azienda, dove l’intelligenza artificiale oggi sta aiutando a ridurre le tempistiche a volte in modo drastico.
“L’argomento AI è delicato - conclude Greco - ma dobbiamo essere pratici. L’intelligenza artificiale obiettivamente dà ottimi risultati, ma i dati che le vanno forniti non possono prescindere dall’intelletto umano. L’efficienza che ci chiede il cliente e il clima sereno che richiede il personale possono e devono sfruttare le innovazioni per raggiungere gli obiettivi. Le persone rimangono il cuore di ogni attività e il loro equilibrio è forse il compito più rilevante per un imprenditore e così per un armatore. Ritengo significativo far capire sempre quanto ognuno, con il proprio carattere e la propria professionalità, sia parte di un piano che coinvolge tutti. E ci vuole la giusta bravura anche a rendersi conto di chi in maniera naturale si autoesclude, perché succede e può creare delle criticità al gruppo”.
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