
Tempo di lettura: 7 minuti
STRAMURALES
Lino Lombardi ci racconta il progetto che ha fatto di Stornara un museo a cielo aperto
"Sulla via dei Viaggiatori"
Immaginate di poter passeggiare tra i vicoli di un paesino ammirando opere d’arte dipinte direttamente sulle mura dei palazzi, delle case. È quello che accade a Stornara, in provincia di Foggia, dove ogni estate, dal 2018, si tiene il Festival Stramurales, durante il quale street artist da tutto il mondo si riuniscono per decorare ogni angolo della città.
Tutto nasce da un gruppo Facebook cittadino che permette di riunire le energie di persone unite da uno scopo nobile e ambizioso: quello di portare la bellezza in un paesino di nemmeno seimila anime, che vive prettamente di agricoltura. Anima vibrante di quello che è ancora oggi il Festival Stramurales è Lino Lombardi, che ci ha concesso un racconto caparbio, accorato, entusiasta che insegna che, a volte, basta davvero seguire una buona intuizione e non arrendersi, mai.
Ciao Lino, grazie al vostro progetto la città di Stornara è giunta ad essere un vero e proprio punto di riferimento per artisti di tutto il mondo. Dicci un po’, avresti mai immaginato tutto questo?
Abbiamo cercato i fondi per realizzare il primo Festival Stramurales bussando porta a porta alle case di Stornara. Siamo riusciti a dare vita alla prima edizione dal nulla, senza avere la minima idea di come si facessero abitualmente queste cose, seguendo regole tutte nostre. Abbiamo puntato tutto sul coccolare gli artisti, farli sentire prima di tutto a casa.
La prima edizione è stata completamente sperimentale ma abbiamo capito subito che poteva diventare qualcosa di grande, che dovevamo renderla grande.
Il successo, l’entusiasmo e la partecipazione cittadina ma anche l’eco turistica è arrivata già dalla prima edizione oppure il progetto è cresciuto lentamente nel tempo? Ti va di raccontarci?
La prima edizione è stata un grande successo, ne hanno parlato molto anche sui giornali e ricordo ancora l’incanto, la meraviglia negli occhi dei miei concittadini più anziani dinanzi all’opera di Zabou Smith, al centro del paese. Purtroppo non c’è stata una grande collaborazione da parte delle altre associazioni cittadine, e anche dal punto di vista politico abbiamo incontrato non poca resistenza. Proprio quando stavamo organizzando la seconda edizione, quando ancora si parlava sui giornali del successo della prima, l’amministrazione ci regalò un’ordinanza che vietava qualunque intervento sui muri di Stornara. Non ci siamo fatti scoraggiare, tramite petizioni in cui abbiamo coinvolto tutti gli abitanti del paese e non solo, siamo riusciti a portare avanti il progetto arrivando ad ospitare, in occasione della seconda edizione, 21 artisti provenienti davvero da ogni angolo di mondo.
L’edizione del 2020, poi, richiamò l’attenzione di tutte le televisioni, del FAI, ci regalò un gemellaggio con la città di Procida, allora capitale della cultura e, di fatto, ci consacrò come il Festival di Street Art più importante della Puglia.
Stornara è passato da essere un piccolo paese agricolo, a diventare una meta turistica ambita dagli appassionati di street art e di arte in generale. Immaginiamo questo abbia creato un indotto non indifferente alla città. Le potenzialità di questo progetto sono state, se non da subito, almeno col tempo capite e appoggiate sul piano della promozione territoriale?
Ci tengo, in questo senso, a ringraziare l’ex Sindaco Rocco Calamita che, per quanto ha potuto, ci ha sostenuto in ogni modo anche aiutandoci ad ottenere dei fondi regionali che ci hanno permesso di crescere ancora più in fretta. Abbiamo ottenuto la denominazione di Città dei Murales e, in questi anni, a Stornara sono nate tante nuove attività commerciali tra cui molte strutture ricettive che ospitano i turisti. Anche a livello sociale, abbiamo attuato una piccola rivoluzione: gli abitanti di Stornara, grazie a questo festival che ha fatto da ponte portando in città una ventata di innovazione, grazie al contatto quotidiano con artisti internazionali e turisti stranieri, hanno ampliato i propri orizzonti. Nonostante questo, l’amministrazione attuale ha, ahimè, preso le distanze dal nostro progetto; non chiedetemi perchè. È stato anche interrotto il nostro piano che prevedeva di illuminare i murales perchè fossero ben visibili anche di notte. Immaginate l’impatto di cui potrebbero godere gli automobilisti di passaggio sulla statale.
Dal 2024, grazie alla disponibilità del Presidente Emiliano, abbiamo ottenuto la possibilità di interfacciarci direttamente con la regione quindi, per il futuro, siamo molto fiduciosi.
A proposito di futuro, quali sono i vostri progetti?
La nostra umiltà è la cosa che ci è più cara, ricordare sempre da dove siamo partiti e non lasciare che il successo ci snaturi. Ciò non toglie che coltiviamo progetti ambiziosi. Il nostro sogno è quello di diventare una scuola di pensiero, qualcosa che ricordi le officine rinascimentali. Vorremmo che Stornara diventasse una residenza artistica capace di ospitare artisti durante tutto l’anno, attirare gli studenti delle scuole d’arte, organizzare workshop, valorizzare il capitale umano che è ormai affezionato al progetto Stramurales e lo sente suo. Immaginate di camminare per Stornara e poter ammirare, oltre ai murales, installazioni artistiche, sculture, piccole chicche nascoste che i visitatori devono cercare e scoprire in tutta la loro bellezza.
Vorremmo riprendere il Comic Street che abbiamo realizzato nel 2022 che ha permesso di fondere la street art con la fumettistica, ne è venuto fuori qualcosa di spettacolare. Organizzare altre fiere dedicate all’arte, alla cultura in generale e poi, questa potrebbe sembrare più un’utopia che un progetto ma io ci credo molto: vorremmo creare un Labirinto dell’Arte, dove al contrario dei soliti labirinti vorresti non uscire mai.
Ti facciamo una domanda scomoda: tra tutti quelli realizzati in questi anni, sapresti indicarci un’opera che ti ha colpito in particolare modo e perchè?
È un po’ come chiedere al padre a quale figlio vuol più bene! Tra tutti potrei citare l’opera di Mandragora del 2020, questo volto di donna soprannominata “A Maronn” che è diventata un po’ il simbolo dello Stramurales, ma anche Espinar le cui opere sono sempre piene zeppe di messaggi che mi conquistano ogni volta. La verità è che ogni murales mi piace più dell’altro!
Sito: www.stornaralife.it
Instagram: @stramuralescrew
Elena Amante - Metropolitan Adv
© Riproduzione riservata
- OLYMPUS DIGITAL CAMERA
- SONY DSC
- OLYMPUS DIGITAL CAMERA
- SONY DSC
- oplus_131104