
Tempo di lettura: 4 minuti
La voce libera di Badisco
Il giovane cantautore racconta il suo viaggio tra musica, sfide e il coraggio di affermare la propria identità
“Essere se stessi è un atto rivoluzionario!”. Si può riassumere così la filosofia di Andrea De Pascalis, in arte Badisco, giovane cantautore galatinese classe 1996 che, con la sua voce e le sue canzoni, sta conquistando sempre più pubblico. La sua storia è una testimonianza di libertà, coraggio e resilienza.
Badisco ci racconta il potere della musica come mezzo per affermare se stessi e per abbattere ogni barriera.
La tua storia artistica parte da Galatina e, grazie al tuo talento e alla tua caparbietà, fa molta strada sino ad arrivare a calcare palchi importanti come quello del programma “Dalla Strada al Palco” sulla Rai. Ti va di raccontarci come è andata?
Galatina è la città in cui sono nato, le sono legato, ma la mia casa è altrove da tanti anni. Ho sentito presto il bisogno di evadere da una realtà che mi stava stretta; se non l’avessi fatto non avrei avuto l’occasione di vivere tutte le esperienze che mi hanno portato dove sono ora. La partecipazione a “Dalla Strada al Palco” è stata un gioco del destino. Un giorno, una mia amica mi aveva convinto a cantare per strada, in Piazza Duomo a Milano, ed evidentemente devo aver fatto breccia nel cuore di qualcuno perché in seguito ho ricevuto un messaggio Instagram che mi invitava a partecipare ai provini per quel programma. È stata un’esperienza a dir poco incredibile.
La libertà di essere se stessi è un tema centrale in ogni tuo intervento. Cosa significa per te vivere questa libertà, sia nella vita personale che nella musica?
Vivere in libertà significa rompere le barriere, escludere dalla tua vita persone e cose che non ti danno ossigeno. Si vive molto meglio, credimi. L’ho provato sulla mia pelle: la mia sessualità, il mio animo ipersensibile, mi hanno spesso reso bersaglio di chi non conosce empatia, non percepisce il dolore che può causare. Ne ho sofferto, finchè non ho deciso che non mi importava. Ho lasciato che le persone parlassero di me, che mi deridessero e mi sono rifugiato nella musica. Oggi, se sono dove sono, se ho la corazza dura, lo devo solo a me ma devo dire che è una grande soddisfazione, ora, vedere alcune di quelle stesse persone emozionarsi ascoltandomi cantare sul grande schermo. Una bella rivincita.
Il programma condotto da Nek a cui hai partecipato si è fatto palcoscenico di un momento molto emozionante, quando i tuoi genitori, dei quali avevi raccontato quanto avessero fatto fatica inizialmente a comprendere il tuo percorso artistico, ti hanno fatto una sorpresa rendendo chiaro quanto ormai credono in te e sono orgogliosi. Quanto è stato importante per te questo riconoscimento da parte loro?
Le barriere familiari sono le più difficili da superare. Io ho trovato la forza di non abbandonare il mio sogno grazie a mia sorella Valentina, la quale invece, pur coltivando le mie stesse ambizioni, si è lasciata convincere a gettare la spugna perché “cantare non porta a nulla”. Io ci ho voluto credere, sin da quando cantavo negli spettacoli in parrocchia. La sorpresa dei miei genitori durante quella puntata è stata un’emozione indescrivibile, ho i brividi ancora adesso. Credo sia stato il giorno più bello di tutta la mia vita.
C’è un momento di svolta nella tua vita, in cui hai capito di essere davvero libero?
Un momento in particolare che porterò nel cuore per sempre risale a quando mio fratello venne a trovarmi in Madagascar, dove cantavo in un villaggio, e organizzò appositamente una cena per noi due, solo per dirmi che dovevo smettere di preoccuparmi della sua opinione su di me, che potevo essere libero di essere chiunque avessi voluto, che non aveva mai pensato ci fosse nulla di male nel mio essere “diverso” e che, anzi, lui era molto fiero di me e nulla avrebbe potuto scalfire il nostro affetto fraterno. È stato un punto di svolta per me.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti?
Purtroppo al giorno d’oggi è diventato faticoso credere nei propri sogni. Costoso, aggiungerei, anche in termini di energie, ogni volta che devi incassare e digerire il fatto che va avanti sempre il più spregiudicato e non chi davvero punta tutto solo sulle emozioni che riesce a vivere e trasmettere. Non ho progetti nell’immediato futuro, ma di certo non ho intenzione di arrendermi.
Se dovessi lasciare un messaggio ai lettori di Kamala, cosa vorresti dire sull’importanza di inseguire le proprie passioni e restare fedeli solo a se stessi?
Innanzitutto permettetemi di invitare tutti ad ascoltare la mia musica ed entrare nel mio mondo, sperando di riuscire a farvi accomodare tra tutte le emozioni che provo a trasmettere con la mia voce. E non dimenticate mai, mai, di rimanere liberi di volare, più in alto di ogni pregiudizio, di ogni barriera, di ogni preconcetto. Non vi dico neanche quant’è bella la vista da quassù.
Instagram: @iosonobadisco
Elena Amante - Metropolitan Adv
© Riproduzione riservata